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Hotel La Perla del capo  ***

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Il primo Mercato dei Fiori è nato ad Ospedaletti

11/03/2020 14:40

Mario Cupisti

Il primo Mercato dei Fiori è nato ad Ospedaletti

Ospedaletti la città delle rose   Dietro ogni miracolo c’è sempre un santo. E magari due. Infatti a monte della prodigiosa fioricoltura socio-economic

 

 

 

Ospedaletti la città delle Rose

 

 

Dietro ogni miracolo c’è sempre un santo. E magari due. Infatti a monte della prodigiosa fioricoltura socio-economica di Ospedaletti troviamo nell’anno del signore 1850 , due avvenimenti di decisiva portata: l’arrivo dei primissimi “ Tourist “ ( come allora si chiamavano i “ giramondo”) e lo spuntare della floricoltura. Un’attività produttiva che favorita dal clima impagabile della Riviera, doveva mutare radicalmente il destino del paese e del suo hinterland e dare lavoro ad otto generazioni di floricoltori. Prima di allora, e fino alla seconda metà dell’ Ottocento, l’economia di Ospedaletti e dell’intera zona era basata sull’attività portuale, sulla pesca e, soprattutto, sulla cultura degli agrumi.

L’atto di nascita della floricoltura è sottoscritto da uno degli uomini più prestigiosi nel campo della genetica. Il professore Mario Calvino, il quale indica una data precisa: il 3 Maggio 1874. E scrive: “ …..il commercio del fiore nasce ad Ospedaletti, nel 74, per opera di un certo Luigi Bessi che ogni giorno si recava al mercato per acquistare anche un po’ di quei fiori che venivano portati dagli Ortolani. Massaie sanremasche, signore e domestiche della colonia forestiera , assieme a frutta e verdura compravano anche, alle bancarelle fiori di prato e piante ornamentali, quando c’erano. “ Un  mattino , racconta Mario Calvino, padre dell’ Italo Calvino grande scrittore, mentre Luigi Bessi rincasava con un mazzetto di fiori preso al mercato, incontrò un amico, un commerciante di tessuti parigino di nome Julien, ch’era solito svernare tra Sanremo e Nizza. 

Quell’incontro fu determinante, perché monsieur Julien, sorseggiando un “ bitter”, fece osservare al Bessi che quei fiori di prato , se si fossero travati a Parigi, quel mattino, a quell’ora, si sarebbero venduti a peso d’oro. “ Non c’è problema, e presto fatto” disse il Bessi, di rimando. “ Dimmi solo dove devo spedirteli a Parigi, e io te li mando”. Così nacque la prima azienda floreale di tutti i tempi, la Julien & Bessi”, che iniziò l’attività con la spedizione, a Parigi, di due ceste giornaliere di rose del Bengala, di violette di Taggia, di Rose del Poggio, di Margherite, anemoni e ranuncoli dei campi. Resta da ricordare che il primo mercato floreale della Riviera si aperse ad Ospedaletti, nel 1994, tre anni prima che a Sanremo. Tra i pionieri del nostro memorabile artigianato floricolo, quelli che quasi un secolo fa iniziarono la coltura e l’acclimazione delle piante tropicali e dei fiori, accanto ai “ favolosi” Ludovico Winter di Heidelberg e Alphonse Karr e Thomas Hambury, fino agli ultimi " maghidel fiore" Domenico Aicardi ed Ermanno Moro,Meilland e Guilland é doveroso rammentare Louis Isnard, un provenzale che giunto ad Ospedaletti come capo giardiniere della Societé Francière Lyonnaise, non soltanto vi iniziò la coltura del garofano , ma diede vita au una autentica scuola di floricoltura, senz'altro la prima al mondo. per due anni, tra il 1893 e il 1894, il Cavaliere Isnard diede lezione a dozzine di allievi, svelando loro i magici segreti della genetica floreale e, quindi la produzione dei garofaniper talee e la creazione di nuove varietà di semine. Tra gli ospiti ragguardevoli di Ospedaletti in quegli anni, fanno spicco due giovani donne, già celebri o prossime alla celebrità. I loro nomi: Mary Goldwin e Caterina Mansfield. Malata di petto, la grande romanziera di " In a German Pension e di " The garden party" scriveva agli amici di aver trovato "nel balsamico clima di Ospedaletti, in una casetta rosa con due cedri davanti e il mare", speranza ed interessi di vita. L'altra donna celebre che ci piace rammentare , la Goldwin, fu la " dolce compagna" di Peter Shelley, il grande poeta romantico che, appassionatonavigatore, sarebbe affogato, giovane, nell'estate del 1922 al largo di Viareggio, nel naufragio del suo " Ariel ". E Mary, nel " Diario d'un amore" pubblicato , a suo tempo, anche in Italia, racconta che proprio durante il breve approdo nella cala di Ospedaletti , " deliziosopaese di dieci case e due chiese, ma basta far un passo fuor di casa per intrufolarsi nel mare....." aveva inventato uno dei personaggi più universali della letteratura di fantasia: l'inquietante " Frankestein". 

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Di tutto ciò si è molto parlato e scritto, in ogni occasione  e in tutte le lingue. Le incredibili bellezze naturali di questa Riviera non sono invenzioni da depliant turistico. Il " Giardino del mondo" di cui scrisse Kipling c'è ancora. Anzi ai due "miracoli" di cui si è detto é giusto aggiungerne un terzo: il prodigio del clima. Un dono che fa di Ospedaletti il paese più temperato d'Italia e, quindi, d'Europa. Un posto unico, dall'inverno mite e dall'estate mai torrida, dove, dati statistici alla mano, la media mensiledelle ore di sole è di 180 ore, contro le 117 di Merano, le 130 di Davos e le 80 di St. Moriz.            


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